Associazione Italiana Bakery Ingredients (AiBi) fa luce sui dati presentati al Sigep: la gente inizia a cambiare le richieste, dal classico pane iniziano a sostituire altre preparazioni come cracker e grissini, e pane morbido.
Il pane artigianale, quello caldo e croccante fatto dal panettiere la mattina presto per intenderci, rappresenta la maggior parte del mercato (circa l’88%), contro il 12% che è composto maggiormente dal pane industriale e in piccola parte anche da quello congelato. Gli italiani però non rinunciano a questo piacere, anche se le richieste di questi iniziano a subire alcune “trasformazioni“: la scelta di acquistare prodotti “diversi” che vengono indicati come “pani di piccola pezzatura” è sopratutto legata all’ottica di risparmio e lotta allo spreco; nel 2014 si è rilevato un primo calo della richiesta del pane “classico” di circa un 4% e le previsioni per il nuovo anno sono quasi uguali.
Nonostante questo cambiamento, le stesse analisi fatte hanno rilevato però che il cambio non lascia indietro il piacere; come afferma difatti il presidente dell’Aibi, Palmino Poli “Non si è però perso l’interesse per un prodotto gustoso, al contrario, si cerca spesso il pane con proprietà nutrizionali superiori, nonostante la crisi“.